
Tratto dal mio ultimo libro "Lavorare Felici Si Può!" che presenterò e pubblicherò ad ottobre:
Viviamo in un’epoca in cui molte aziende sono ossessionate dall’ottimizzare processi, ridurre sprechi e digitalizzare flussi di lavoro. Ma c’è una verità semplice e spesso trascurata: non sono i processi a generare il vero valore, sono le persone. E più precisamente, sono le relazioni tra le persone a determinare la qualità dei risultati e il benessere organizzativo.
Il valore aggiunto di investire nelle relazioni
Relazioni sane e costruttive generano fiducia, collaborazione e innovazione. Dove c’è fiducia, le persone:
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condividono idee senza paura di essere giudicate,
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si aiutano nei momenti critici,
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affrontano i problemi in ottica di soluzione e non di colpa.
Questo non significa trascurare i processi, ma riconoscere che essi sono strumenti, mentre la relazione è il motore.
Casi reali di successo
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Buurtzorg (Olanda) – Ha ridotto costi e aumentato la qualità dell’assistenza sanitaria grazie a team auto-organizzati fondati su relazioni forti e ascolto reciproco.
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Patagonia (USA) – Ha costruito una cultura aziendale in cui l’impegno ambientale è un valore condiviso che rafforza il senso di appartenenza e motiva i dipendenti.
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Loccioni (Italia) – Ha integrato relazioni con scuole, università e territorio creando una rete collaborativa che alimenta innovazione e capitale umano.
In tutti questi casi, il capitale relazionale è stato messo al centro della strategia.
Perché funziona: Counseling, Coaching, Sociologia, Neuroscienze
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Counseling – Sviluppa consapevolezza emotiva e capacità di ascolto autentico, elementi fondamentali per relazioni solide.
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Coaching – Fornisce strumenti pratici per comunicare in modo efficace, fissare obiettivi condivisi e valorizzare i talenti.
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Sociologia – Dimostra come la rete sociale interna influenzi produttività, innovazione e coesione.
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Neuroscienze – Studi sul “brain trust” (Zak, 2017) evidenziano che la fiducia e la connessione sociale aumentano ossitocina e benessere, migliorando le performance cognitive.
Come riuscirci concretamente
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Creare spazi e tempi per la relazione – Non solo meeting operativi, ma momenti dedicati a conoscersi, discutere idee e condividere successi.
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Introdurre programmi di mentoring e peer coaching – Affiancare le persone per facilitare scambio di esperienze, supporto reciproco e crescita professionale.
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Allenare l’ascolto attivo – Formazioni e workshop che aiutino a capire non solo “cosa” viene detto, ma “come” e “perché” viene detto.
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Promuovere la trasparenza – Politiche di comunicazione aperta, condivisione di informazioni strategiche e obiettivi comuni.
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Riconoscere e celebrare i comportamenti collaborativi – Non premiare solo chi raggiunge obiettivi individuali, ma chi contribuisce al successo collettivo.
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Favorire team interfunzionali – Mescolare competenze e background diversi per stimolare creatività e abbattere barriere interne.
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Gestire i conflitti in chiave evolutiva – Vederli come opportunità per crescere nella relazione, non come problemi da evitare.
I plus di un approccio relazionale
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Maggiore engagement – Le persone si sentono parte di qualcosa di significativo, non solo ingranaggi di un meccanismo.
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Aumento della produttività – Relazioni forti riducono incomprensioni, rallentamenti e sprechi di energia.
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Creatività potenziata – Le idee circolano più liberamente in contesti dove la fiducia è alta.
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Riduzione del turnover – Un clima positivo fidelizza i talenti e riduce i costi di sostituzione.
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Resilienza organizzativa – Nei momenti di crisi, le relazioni solide permettono di reagire più velocemente e con maggiore coesione.
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Reputazione interna ed esterna – Un’azienda che valorizza le persone attrae nuovi talenti e guadagna la fiducia del mercato.
In sintesi: I processi sono l’ossatura, ma le relazioni sono il cuore pulsante delle organizzazioni.
È lì che si crea il valore che nessun manuale operativo potrà mai sostituire.
Dott. Ermes Siorini
Counselor Coach Sociologo
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