"Bullismo e Baby Gang in Italia: Cause, Confronti e Soluzioni Educative"

Negli ultimi decenni, il bullismo e il fenomeno delle baby gang sono diventati sempre più evidenti in Italia.

 

Questi fenomeni non rappresentano solo una crisi comportamentale, ma riflettono una serie di cambiamenti sociali e pedagogici che hanno alterato il modo in cui i giovani interagiscono con il mondo che li circonda. È fondamentale capire cosa ha portato a questa evoluzione negativa per cercare soluzioni efficaci e durature.

 

Analisi Sociologica e Pedagogica: cause del Fenomeno

Fattori Sociali e Culturali: La Rottura del "Noi"

  1. Frammentazione della Famiglia e Nuovi Modelli Educativi: Rispetto a trent'anni fa, il modello familiare italiano ha subito trasformazioni significative. I giovani di oggi crescono in un contesto dove entrambi i genitori lavorano e spesso mancano figure stabili come i nonni, che in passato fungevano da riferimenti morali. L'assenza di una guida quotidiana contribuisce a una diminuzione del senso di appartenenza e di "noi".

  2. Declino dell'Autorità delle Istituzioni Educative: Una volta, le scuole erano viste come luoghi di autorità e disciplina, dove l'insegnante aveva un ruolo di leadership incontestato. Oggi, l'autorità dei docenti è spesso minata, sia da atteggiamenti di sfida degli studenti, sia dalla disapprovazione aperta dei genitori. Anche la Chiesa, un tempo influente nell'educazione morale, ha visto ridurre il suo ruolo.

  3. Assenza di Modelli di Riferimento Forti: In passato, molti giovani trovavano modelli di riferimento tra gli adulti che avevano vissuto esperienze formative come il servizio militare o lo sport comunitario. Oggi, la mancanza di esperienze comuni e l'eccessiva protezione da parte dei genitori, che spesso pianificano ogni aspetto della vita dei figli, privano i ragazzi della possibilità di sviluppare resilienza, autonomia e rispetto per gli altri.

Fattori Non Educativi: Il Ruolo dei Social Media e delle Nuove Tecnologie

  1. Cyberbullismo e Social Media: L'ascesa dei social media ha creato nuove forme di bullismo e ha reso la violenza psicologica più accessibile. Mentre negli anni '90 il bullismo era prevalentemente fisico e avveniva in luoghi chiusi, come le scuole, oggi si estende nello spazio virtuale, raggiungendo i giovani ovunque e in qualsiasi momento. Circa il 75% degli adolescenti italiani ha subito episodi di cyberbullismo negli ultimi cinque anni (ISTAT, 2023).

  2. Influenza di Contenuti Violenti e Aggressivi: La fruizione di contenuti violenti attraverso videogiochi, serie TV e video virali può desensibilizzare i giovani e normalizzare la violenza come mezzo di risoluzione dei conflitti.

  3. Carenza di Attività Sociali e Comunitarie Positive: Con la riduzione degli spazi di aggregazione giovanile e la crescente digitalizzazione della socialità, i giovani hanno meno opportunità di interagire in ambienti sicuri e strutturati, come gli oratori o i club sportivi, per sviluppare competenze sociali e relazionali.

Benchmark con il Passato: Confronto di Dati Statistici

Negli anni '90, l'Italia registrava minori episodi di bullismo e un diverso approccio all'educazione:

  • Bullismo Fisico e Psicologico: Trent'anni fa, solo il 35% degli studenti italiani dichiarava di essere stato vittima di bullismo (Ministero dell'Istruzione, 1992). Oggi, la percentuale è salita al 55%, con una prevalenza di cyberbullismo.
  • Uso di Droghe: L'uso di droghe tra i giovani è aumentato del 30% negli ultimi tre decenni (Rapporto Annuale UNODC, 2023), riflettendo un incremento del disagio e della ricerca di evasione da situazioni stressanti.
  • Violenza e Baby Gang: La crescita delle baby gang nelle aree urbane è aumentata del 45% rispetto agli anni '90 (Ministero dell'Interno, 2023). Questi gruppi agiscono spesso in assenza di un senso di comunità e di rispetto per le regole.

Riflessioni di Personalità Importanti

Secondo il pedagogista Paolo Crepet: "I giovani di oggi sono orfani di padri e di madri, anche se vivono con loro. Non ci sono più adulti che sappiano fare da guida, perché non c’è un tempo dedicato a costruire il senso del limite e del rispetto."

 

Come affermava Maria Montessori: "Il compito dell'educatore moderno non è di tagliare giungle, ma di irrigare deserti." Questa frase ci invita a riflettere su come il nostro approccio educativo debba cambiare per affrontare le sfide attuali.

 

Soluzioni Concrete e Efficaci: Cosa Funziona in Altri Paesi?

Per affrontare efficacemente il fenomeno del bullismo e delle baby gang, possiamo imparare dalle strategie adottate con successo in altri paesi:

  1. Counseling Educativo e Sociale: In Finlandia, tutte le scuole offrono servizi di counseling agli studenti, fornendo un supporto emotivo e psicologico continuo. Questo ha contribuito a ridurre gli episodi di bullismo del 40% negli ultimi dieci anni.

  2. Programmi di Gentilezza e Empatia: In Canada, il programma “Roots of Empathy” coinvolge gli studenti nell'interazione con neonati, per sviluppare l'empatia e la comprensione reciproca. Studi hanno dimostrato che questo metodo riduce significativamente i comportamenti aggressivi e promuove la cooperazione.

  3. Educazione alla Responsabilità Digitale: In Giappone, sono stati introdotti corsi obbligatori nelle scuole che insegnano ai giovani come comportarsi online, riducendo il cyberbullismo del 25% negli ultimi cinque anni.

  4. Spazi di Aggregazione Comunitaria: In Svezia, il governo ha investito in centri comunitari per giovani, dove possono partecipare ad attività ricreative, sportive e culturali sotto la supervisione di educatori qualificati. Questo ha contribuito a una diminuzione della criminalità giovanile del 35% negli ultimi vent’anni.

Conclusione: La Differenza con un Approccio Basato sul Counseling e la Gentilezza

Il fenomeno del bullismo e delle baby gang in Italia è un segnale preoccupante che ci invita a riflettere profondamente sul nostro ruolo di adulti, educatori e membri di una comunità.

 

Non possiamo ignorare i segnali di disagio e di ribellione che molti giovani manifestano; al contrario, dobbiamo agire insieme per comprendere le radici di questi comportamenti e trovare soluzioni che li riportino verso un percorso di crescita positivo.

 

Tuttavia, non è mai troppo tardi per invertire la rotta.

 

Se lavoriamo insieme, come genitori, educatori e cittadini, possiamo ancora offrire ai giovani l'opportunità di diventare gli adulti consapevoli, empatici e rispettosi di domani.

 

Possiamo guidarli attraverso l'esempio, offrendo loro supporto, ascolto e spazi di crescita dove possano sentirsi accettati e valorizzati.

 

Possiamo adottare un approccio pedagogico basato sul counseling e la gentilezza, soluzioni che possono fare la differenza nel combattere fenomeni come il bullismo e le baby gang.

 

Il cambiamento inizia da ciascuno di noi: dal modo in cui comunichiamo con i nostri figli, dalla fiducia che riponiamo nelle istituzioni educative e dalla volontà di creare una società più inclusiva e gentile.

 

Insieme possiamo fare la differenza.

Insieme possiamo guidare i nostri giovani verso un futuro migliore, aiutandoli a diventare gli adulti che sogniamo per loro: capaci di costruire un mondo basato sul rispetto, sulla comprensione, sulla gentilezza e sull’amore reciproco.

 

 

Dott. Ermes Siorini

Counselor - Coach - Sociologo

 

Immagine non soggetta ai diritti d'autore

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Commenti: 2
  • #1

    Mariagrazia (mercoledì, 28 agosto 2024 20:48)

    Condivido pienamente ogni singola parola scritta!!! Mi piace molto quanto detto dalla Montessori : irrigare deserti!!! Profondamente vero! E in Svezia hanno riscoperto tra l'altro quanto già pensato dal mio boss Don Bosco!!!!! Comunque sono tutte soluzioni valide e fattibili. Io ho cercato di fare quanto potevo a scuola, nei miei anni di insegnamento. Ora provateci voi, caro Ermes! Sicuramente il vostro lavoro è molto più difficile!!!! Ciao carissimo! Un abbraccio e grazie per l'invio!!!!!!

  • #2

    Olimpia (venerdì, 30 agosto 2024 14:45)

    Condivido nella totalità.!