Negli ultimi decenni, il bullismo e il fenomeno delle baby gang sono diventati sempre più evidenti in Italia.
Questi fenomeni non rappresentano solo una crisi comportamentale, ma riflettono una serie di cambiamenti sociali e pedagogici che hanno alterato il modo in cui i giovani interagiscono con il mondo che li circonda. È fondamentale capire cosa ha portato a questa evoluzione negativa per cercare soluzioni efficaci e durature.
Analisi Sociologica e Pedagogica: cause del Fenomeno
Fattori Sociali e Culturali: La Rottura del "Noi"
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Frammentazione della Famiglia e Nuovi Modelli Educativi: Rispetto a trent'anni fa, il modello familiare italiano ha subito trasformazioni significative. I giovani di oggi crescono in un contesto dove entrambi i genitori lavorano e spesso mancano figure stabili come i nonni, che in passato fungevano da riferimenti morali. L'assenza di una guida quotidiana contribuisce a una diminuzione del senso di appartenenza e di "noi".
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Declino dell'Autorità delle Istituzioni Educative: Una volta, le scuole erano viste come luoghi di autorità e disciplina, dove l'insegnante aveva un ruolo di leadership incontestato. Oggi, l'autorità dei docenti è spesso minata, sia da atteggiamenti di sfida degli studenti, sia dalla disapprovazione aperta dei genitori. Anche la Chiesa, un tempo influente nell'educazione morale, ha visto ridurre il suo ruolo.
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Assenza di Modelli di Riferimento Forti: In passato, molti giovani trovavano modelli di riferimento tra gli adulti che avevano vissuto esperienze formative come il servizio militare o lo sport comunitario. Oggi, la mancanza di esperienze comuni e l'eccessiva protezione da parte dei genitori, che spesso pianificano ogni aspetto della vita dei figli, privano i ragazzi della possibilità di sviluppare resilienza, autonomia e rispetto per gli altri.
Fattori Non Educativi: Il Ruolo dei Social Media e delle Nuove Tecnologie
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Cyberbullismo e Social Media: L'ascesa dei social media ha creato nuove forme di bullismo e ha reso la violenza psicologica più accessibile. Mentre negli anni '90 il bullismo era prevalentemente fisico e avveniva in luoghi chiusi, come le scuole, oggi si estende nello spazio virtuale, raggiungendo i giovani ovunque e in qualsiasi momento. Circa il 75% degli adolescenti italiani ha subito episodi di cyberbullismo negli ultimi cinque anni (ISTAT, 2023).
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Influenza di Contenuti Violenti e Aggressivi: La fruizione di contenuti violenti attraverso videogiochi, serie TV e video virali può desensibilizzare i giovani e normalizzare la violenza come mezzo di risoluzione dei conflitti.
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Carenza di Attività Sociali e Comunitarie Positive: Con la riduzione degli spazi di aggregazione giovanile e la crescente digitalizzazione della socialità, i giovani hanno meno opportunità di interagire in ambienti sicuri e strutturati, come gli oratori o i club sportivi, per sviluppare competenze sociali e relazionali.
Benchmark con il Passato: Confronto di Dati Statistici
Negli anni '90, l'Italia registrava minori episodi di bullismo e un diverso approccio all'educazione:
- Bullismo Fisico e Psicologico: Trent'anni fa, solo il 35% degli studenti italiani dichiarava di essere stato vittima di bullismo (Ministero dell'Istruzione, 1992). Oggi, la percentuale è salita al 55%, con una prevalenza di cyberbullismo.
- Uso di Droghe: L'uso di droghe tra i giovani è aumentato del 30% negli ultimi tre decenni (Rapporto Annuale UNODC, 2023), riflettendo un incremento del disagio e della ricerca di evasione da situazioni stressanti.
- Violenza e Baby Gang: La crescita delle baby gang nelle aree urbane è aumentata del 45% rispetto agli anni '90 (Ministero dell'Interno, 2023). Questi gruppi agiscono spesso in assenza di un senso di comunità e di rispetto per le regole.
Riflessioni di Personalità Importanti
Secondo il pedagogista Paolo Crepet: "I giovani di oggi sono orfani di padri e di madri, anche se vivono con loro. Non ci sono più adulti che sappiano fare da guida, perché non c’è un tempo dedicato a costruire il senso del limite e del rispetto."
Come affermava Maria Montessori: "Il compito dell'educatore moderno non è di tagliare giungle, ma di irrigare deserti." Questa frase ci invita a riflettere su come il nostro approccio educativo debba cambiare per affrontare le sfide attuali.
Soluzioni Concrete e Efficaci: Cosa Funziona in Altri Paesi?
Per affrontare efficacemente il fenomeno del bullismo e delle baby gang, possiamo imparare dalle strategie adottate con successo in altri paesi:
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Counseling Educativo e Sociale: In Finlandia, tutte le scuole offrono servizi di counseling agli studenti, fornendo un supporto emotivo e psicologico continuo. Questo ha contribuito a ridurre gli episodi di bullismo del 40% negli ultimi dieci anni.
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Programmi di Gentilezza e Empatia: In Canada, il programma “Roots of Empathy” coinvolge gli studenti nell'interazione con neonati, per sviluppare l'empatia e la comprensione reciproca. Studi hanno dimostrato che questo metodo riduce significativamente i comportamenti aggressivi e promuove la cooperazione.
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Educazione alla Responsabilità Digitale: In Giappone, sono stati introdotti corsi obbligatori nelle scuole che insegnano ai giovani come comportarsi online, riducendo il cyberbullismo del 25% negli ultimi cinque anni.
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Spazi di Aggregazione Comunitaria: In Svezia, il governo ha investito in centri comunitari per giovani, dove possono partecipare ad attività ricreative, sportive e culturali sotto la supervisione di educatori qualificati. Questo ha contribuito a una diminuzione della criminalità giovanile del 35% negli ultimi vent’anni.
Conclusione: La Differenza con un Approccio Basato sul Counseling e la Gentilezza
Il fenomeno del bullismo e delle baby gang in Italia è un segnale preoccupante che ci invita a riflettere profondamente sul nostro ruolo di adulti, educatori e membri di una comunità.
Non possiamo ignorare i segnali di disagio e di ribellione che molti giovani manifestano; al contrario, dobbiamo agire insieme per comprendere le radici di questi comportamenti e trovare soluzioni che li riportino verso un percorso di crescita positivo.
Tuttavia, non è mai troppo tardi per invertire la rotta.
Se lavoriamo insieme, come genitori, educatori e cittadini, possiamo ancora offrire ai giovani l'opportunità di diventare gli adulti consapevoli, empatici e rispettosi di domani.
Possiamo guidarli attraverso l'esempio, offrendo loro supporto, ascolto e spazi di crescita dove possano sentirsi accettati e valorizzati.
Possiamo adottare un approccio pedagogico basato sul counseling e la gentilezza, soluzioni che possono fare la differenza nel combattere fenomeni come il bullismo e le baby gang.
Il cambiamento inizia da ciascuno di noi: dal modo in cui comunichiamo con i nostri figli, dalla fiducia che riponiamo nelle istituzioni educative e dalla volontà di creare una società più inclusiva e gentile.
Insieme possiamo fare la differenza.
Insieme possiamo guidare i nostri giovani verso un futuro migliore, aiutandoli a diventare gli adulti che sogniamo per loro: capaci di costruire un mondo basato sul rispetto, sulla comprensione, sulla gentilezza e sull’amore reciproco.
Dott. Ermes Siorini
Counselor - Coach - Sociologo
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Mariagrazia (mercoledì, 28 agosto 2024 20:48)
Condivido pienamente ogni singola parola scritta!!! Mi piace molto quanto detto dalla Montessori : irrigare deserti!!! Profondamente vero! E in Svezia hanno riscoperto tra l'altro quanto già pensato dal mio boss Don Bosco!!!!! Comunque sono tutte soluzioni valide e fattibili. Io ho cercato di fare quanto potevo a scuola, nei miei anni di insegnamento. Ora provateci voi, caro Ermes! Sicuramente il vostro lavoro è molto più difficile!!!! Ciao carissimo! Un abbraccio e grazie per l'invio!!!!!!
Olimpia (venerdì, 30 agosto 2024 14:45)
Condivido nella totalità.!