COSCIENZA TEMPO PROSPETTIVA

In questi giorni ho incontrato persone che stanno vivendo momenti della propria vita diametralmente opposti: c'è chi è felice perché ha creato un ottimo equilibrio tra la vita privata e quella professionale ed altri che invece non riescono a costruire tale equilibrio.

 

Ascoltando gli interessati ciò che mi è arrivato forte dai loro racconti, è la soddisfazione o l'insoddisfazione personale.

 

Perché sottolineo tale aspetto?

 

Perché il ragionamento che ci guida a capire se siamo fortunati o meno, lo misuriamo in base al livello di soddisfazione che riusciamo a sentire quando otteniamo quanto ci siamo prefissati.

 

Alla base di tale prospettiva di dare valore a quanto ci accade, vi è il nostro star bene individuale.

La filosofia ci insegna che ognuno di noi è parte dell'universo che vive e ragiona con la logica del NOI!

 

Questo cosa può significare? 

 

L'essere umano vive l'esperienza sulla base della propria soddisfazione personale, (IO) mentre l'Universo prende in considerazione l'equilibrio del tutto (NOI).

 

Recentemente mi è capitato di vedere dei film che simulavano come la vita di una persona possa mutare in base alle cose che le capita in un determinato tempo e alle scelte che prende. 

In tutti i film, emergeva come la vita di ognuno di noi sia già scritta all'interno di un segmento temporale con alle estremità il momento della nascita e quello della morte; col nostro libero arbitrio possiamo fare "n" scelte che generano delle cause ed effetti diversi lungo il nostro percorso ma tutto ciò non modifica la data del nostro trapasso o quegli eventi che il destino/caso ha già deciso per noi. 

 

Il caso è un concetto umano legato al nostro modo di vivere il tempo perché lo percorriamo in avanti come in un binario a senso unico. 

Se osservassimo la vita di ognuno di noi senza le logiche del tempo come in un film ove possiamo iniziare a vederlo in momenti diversi senza seguire la corretta cronologia degli eventi, quanto da noi osservato non sarebbe percepito come casuale ma come episodi che erano già scritti e come tali sarebbero da noi accettati.

In un film è lo sceneggiatore che scrive la trama e molti attori ci appaiono dotati di libero arbitrio e capaci di fare delle scelte ma alla fine l'esito è comunque deciso dallo sceneggiatore.

 

Penso che anche la nostra vita sia già scritta da una forza immensa dell'universo che non conosciamo e che un credente chiama Dio e ognuno di noi come in un film, può usare il suo libero arbitrio ma se individualmente siamo una singola parte di un corpo infinito chiamato "universo", ciò significa che ognuno di noi risponderà alle logiche dell'immenso così come ogni atomo del nostro corpo risponde alle logiche che regolano una macchina complessa come l'essere umano.

 

Immaginando che ognuno di noi di fronte a una scelta possa prendere "n" decisioni e ognuna sia in grado di determinare "n" destini diversi, per la fisica quantistica ciò determinerebbe "n" mondi paralleli con esperienze, emozioni e incontri "altri".

 

Se così fosse cambierebbe anche il concetto di individuo unico perché in ogni mondo parallelo, "i tanti me replicati" avrebbero una coscienza diversa e in caso di morte cosa di noi vivrebbe

La coscienza o l'unica energia che ha generato i "tanti me" che hanno vissuto in dimensioni parallele?

 

La riflessione su cui ragionare è la seguente: 

se l'universo risponde alle leggi del "NOI" e ogni essere umano misura il senso della sua vita in funzione di quanto ha fatto come individuo, magari ci stiamo valutando dalla prospettiva errata perché mentre in questo "mondo" siamo legati alle logiche del tempo e dello spazio che possono essere diverse in altre dimensioni ancora a noi non note, quelle invece dell'Universo sono uniche e atemporali e di conseguenza se come individuo posso pensare di aver fatto poco per me stesso, esiste la possibilità che senza saperlo abbia fatto tanto per contribuire a nutrire il "NOI".

 

Tale esito è probabile che rimarrà ignoto a molti esseri umani col rischio di terminare la loro esistenza col dubbio di averla sprecata perché non consapevoli che magari una loro scelta del passato è stata fondamentale per migliorare la vita ad altri o per consentire alle leggi divine o dell'universo che ci hanno creato, di continuare a nutrire il tanto che ancora non conosciamo ma che è immensamente grande e che fa parte del nostro quotidiano.

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