L'IMPORTANZA DELL'"INTELLIGENZA COLLETTIVA SISTEMICA" IN AZIENDA

Oggigiorno per competere con un mercato sempre più globalizzato, è necessario sviluppare in azienda il “pensiero sistemico collettivo”.

Di che cosa si tratta?

Un approccio che propongo alle imprese è quello che ho definito PMO (Persona – Metodo – Organizzazione).

Pensateci un attimo:

culturalmente siamo istruiti a “stare” spesso sul COSA fare mentre pecchiamo di allenamento nell’essere aperti mentalmente sul PERCHE’ e sul COME fare certe scelte per innovarci.

 

Se il focus è solo sul COSA fare, non diamo valore al tanto che è stato fatto durante il percorso per raggiungere un obiettivo col rischio di non essere consapevoli di quali “ingredienti” hanno fatto la differenza nel generare un caso di successo e soprattutto di comprendere come replicarlo nel tempo.

Sento molti buoni propositi tipo, “mettere al centro dell’organizzazione la persona”; ma nei fatti è così?

 

Oggi ci sono più responsabili che applicano il metodo dell’imposizione piramidale e dei processi lineari o prevalgono i cosiddetti manager/team leader che preferiscono invece lavorare in un’organizzazione circolare ove facilitare i propri collaboratori ad esprimere le proprie potenzialità e a sentirsi attori protagonisti in azienda?

 

Se un’impresa non da importanza prima alle persone, facilitando un clima aziendale ove si privilegia il merito, l’ascolto, la condivisione di know how, il sentirsi produttori e consumatori di idee, ecc., qualsiasi metodo lavorativo e organizzativo preso in considerazione non produrrà gli effetti sperati.

 

Il ruolo oggi di un leader è molto diverso rispetto a 10 anni fa perché i manager attuali per individuare la rotta della propria azienda non possono affidarsi solo al proprio “fiuto” ma devono dimostrare grandi capacità di ascolto sia nei confronti dei collaboratori sia verso gli stakeholders.

 

La leadership del 21 secolo deve passare dall’uomo forte che decideva in solitaria ed evolversi in un manager in grado di generare una “capacità collettiva” di co-percepire e co-plasmare il futuro.

 

Sviluppare il pensiero sistemico è molto importante perché il singolo responsabile di un settore aziendale nel raggiungere l’obiettivo della sua struttura deve essere ancorato anche all’obiettivo complessivo dell’azienda.

 

Conoscete delle situazioni ove un amministratore delegato (ad) nell’incontrare i suoi primi riporti che individualmente avevano raggiunto i loro obiettivi , aveva manifestato delle critiche?

E sapete perché l’ad era giunto a tale conclusione?

Perché ogni responsabile aveva lavorato solo nel proprio “orticellosenza comunicare con altri settori aziendali non sviluppando così quella consapevolezza di aver applicato metodologie o scelte che avevano creato disagi o danni in altri ambiti dell’impresa.

 

Tutto ciò accade quando in un’azienda è assente quella che è definita “l’intelligenza collettiva sistemica” che difficilmente si sviluppa in un’organizzazione piramidale e con i processi “lineari” fondati sul proprio “orticello”.

 

La leadership 4.0 invece deve mettere in rete i cervelli e diffondere la filosofia che un collaboratore a qualsiasi livello, è pagato per pensare, per far squadra e per raggiungere gli obiettivi aziendali in sinergia con tutta l’organizzazione aziendale e non solo col singolo settore di appartenenza.

 

Questo cambiamento facilita la nascita del cosiddetto team learning in grado di generare la “consonanza” cioè la capacità di un team di pensare e di agire come un tutt’uno perché vi è una forte condivisione del “PERCHE’” e del “COME” ottenere un traguardo aziendale!

 

Tale esito è molto più potente del semplice accordo che si può ottenere tra colleghi perché quando si genera la consonanza, la qualità delle relazioni tra le persone è molto più solida ed efficace.

 

Mentre nel team building si prendono decisioni, l’efficacia del team learning sta nel fatto che facilita e guida i collaboratori e i manager a scoprire e condividere in modo più profondo la natura delle loro decisioni.

Nel team building si cerca di riunire i pensieri di ciascuno in un tutto;

nel team learning, invece, è il tutto che riorganizza i pensieri di ciascuno e ciò consente di alimentare l’intelligenza collettiva che orienta il gruppo a osservare da prospettive diverse la realtà, per innovare ancor di più la propria azienda.

 

Questo cambiamento può nascere in un contesto organizzativo ove il management/team leader attua dei cambiamenti col giusto ordine: Persone, Metodo e Organizzazione.

Invertire o modificare l’ordine di queste variabili può influenzare l’efficacia dell’innovazione che si vuole introdurre in azienda.

 

E come accade spesso nella vita, la qualità di una scelta influenza il buon esito di ciò che vogliamo ottenere.

Ermes Siorini

Commenti: 6
  • #6

    loredana michelon (domenica, 26 aprile 2020 10:08)

    Se noi italiani avessimo la capacità di collaborare , saremmo una nazione imbattibile . Non è una cosa solo scontata, ma è una cosa certa che gli italiani hanno una marcia in più per quanto riguarda le idee . Il problema è che non le sanno condividere e so di andare contro corrente a questo post, perché io ritengo che sia finita l era dell'individualismo mentre le aziende Italiane sono molto attaccate e gelose delle loro capacità.
    Non hanno ancora capito che in Italia è fondamentale soprattutto a partire da questo momento, che le idee vengano condivise perché se vogliamo essere all'altezza e lo siamo sicuramente della situazione che stiamo vivendo e che stiamo superando, è necessario che le intelligenze si uniscano che le idee si portino avanti insieme che si facciano dei tavoli di lavoro dove multimprenditoriale dove le diverse capacità imprenditoriali si mettano a confronto per trovare una linea ideale di percorso uniforme che rafforzi in maniera trasparente e costruttiva il futuro, che si possa porre davanti all'Europa più forte di quello che ora siamo.
    Perché esistono troppe associazioni troppe rappresentanze che non permettono nel momento in cui si va ai tavoli europei di essere forti in quanto il frazionamento ci fa apparire deboli e quindi terreno di manovra per gli altri paesi .
    l'Italia deve cambiare non può più essere quella dei favoritismi ma della mritocrazia .
    Quella Nazione , sebbene divisa da sempre sotto diversi campanili e che Nelli stesso tempo non deve perdere le tradizioni che vanno assolutamente mantenute nelle varie zone ma fondamentale è creare una mentalità che sia in grado di coinvolgere al di sopra delle convenienze personali, tutti gli imprenditori e le loro capacità le loro difficoltà e nella giusta misura anche le loro risorse. Perché se non ci si aiuta reciprocamente e se si aspettano gli aiuti dello Stato no si va da nessuna parte. grazie

  • #5

    Giovanni Pedemonti (sabato, 25 aprile 2020 08:46)

    Condivido quanto scritto.
    Il tema è che purtroppo il pensiero dominante è ancorato alla logica dell’uomo solo al comando e ad un approccio strettamente piramidale. I leader illuminati e soprattutto preparati sono veramente pochi.
    A tutti i cambiamenti bisogna dedicare tempo ed energie. Per passare dal paradigma tradizionale ad uno nuovo basato su concetti quali approccio sistemico/team learning ecc. ci vuole volontà di cambiamento, pazienza e formazione.
    Quali sono le aziende/leader disposti veramente a cambiare?

  • #4

    Ermes Siorini (venerdì, 24 aprile 2020 12:16)

    Grazie Carlo per il feedback! La possibilità di condividere un metodo di vivere e far crescere l'azienda nel rispetto di una vision "sistemica", è possibile come descritto nel mio post e anche col contributo di chi si occupa di selezione del personale (un ruolo importantissimo in azienda) perchè è fondamentale individuare un futuro collega/collaboratore cercando di conoscere le sue 3 "intelligenze" e che fanno la differenza in una persona: quella "razionale", quella "emotiva" e quella "sociale". Nel mio blog parlo di questo tema in due distinti articoli: https://bit.ly/2Y1dT6L e https://bit.ly/2yGWYeW.

    Grazie Pietro per il suo feedback! Può iniziare ad approfondire il tema PMO leggendo due libri: "Intelligenza emotiva" di Daniel Goleman e il mio terzo libro "Star Bene Si Può!". Due testi che spiegano il percorso da fare per arrivare ad apprezzare e comprendere la "visione sistemica".

    Grazie Laura per il suo feedback e complimenti per aver continuato con impegno e dedizione a portare avanti il suo progetto. Mi fa piacere che condividiamo la stessa visione di intendere il modo di vivere un'azienda e sono certo che la situazione attuale che dopo tanto tempo ci ha obbligato a fermarci, permetterà a molti di riflettere e di disegnare sia la società civile sia le aziende mettendo al centro le persone e quei valori che stavamo dimenticando.

  • #3

    Laura Batini (giovedì, 23 aprile 2020 22:54)

    Questa lettura strategica è esattamente uguale al mio pensiero. Per anni ho cercato di far ascoltare le mie idee innovativo, ma i grandi Leader preferivano occuparsi del loro orto. Invano mi sono imposta con l'aiuto della mia intraprendenza.
    Ad oggi, uno dei miei progetti è stato selezionato da un movimento fondato da un grande imprenditore allo scopo di essere proposto ad investitori. La pandemia, in un certo senso mi ha fatto apportare delle modifiche su questo bellissimo progetto digitale che sto ultimando. Grazie sig. Ermes Siorini, abbiamo la stessa visione.
    LAURA BATINI

  • #2

    Pietro (giovedì, 23 aprile 2020 21:10)

    Salve, ci sono testi o corsi dov’è possibile apprendere questo “nuovo metodo” di fare squadra? Ho capito e non capito, nella pratica, di che si tratta e sono tutto orecchi onestamente.
    Grazie

  • #1

    Carlo (giovedì, 23 aprile 2020 20:26)

    credo che l'intelligenza collettiva sia una cosa molto potente sopratutto mirata ad un obbiettivo con membri competenti allo scopo e all'obiettivo da raggiungere