L'IMPORTANZA DELLE RELAZIONI

Le relazioni!

 

Da quanto tempo ne sentiamo parlare e le viviamo in prima persona?

 

Da sempre!

 

L’essere umano è “programmato” per relazionarsi con gli altri.

 

La domanda che mi sono fatto è la seguente: quanto la cultura patriarcale ha influenzato le relazioni?

 

E quanto l’attuale cultura post-patriarcale sta migliorando o peggiorando le relazioni?

 

Nel tentativo di rispondere a queste due domande ho compreso che le generazioni precedenti, la mia e quelle attuali, hanno in comune un aspetto purtroppo ancora presente in molti di noi:

ESSERE DEGLI ANALFABETI SUL PIANO RELAZIONALE.

 

Perché sono giunto a questa conclusione?

 

Pensateci un attimo:  

 

siamo tutti figli di società patriarcali che hanno influenzato per tantissimi anni l’organizzazione della famiglia, della scuola e del contesto lavorativo.

 

Come è avvenuto tutto ciò?  

 

La società patriarcale ha favorito forme di comunicazione gerarchiche e unidirezionali tra gli individui, (padre-figlio, maestro-alunno,  marito-moglie, datore di lavoro – operaio, ecc) e ha investito praticamente “zero” nell’educare i bambini e gli adulti a sviluppare doti comunicativo-relazionali .

 

Questo è un riscontro storico-sociologico.

 

Quale analisi sorge?

 

Per  tanto e troppo tempo si è pensato erroneamente che la capacità comunicativo-relazionale fosse una dote innata e sulla base di questa errata “convinzione” la scuola ha investito solo sull’intelligenza razionale, (leggere, scrivere e fare i conti) e ha trascurato lo sviluppo dell’intelligenza emotiva.

 

Cos’è l’intelligenza emotiva?

“E’ la capacità di percepire, identificare e riconoscere i sentimenti propri ed altrui in maniera precisa nel momento stesso in cui sorgono. È anche la capacità di auto-motivarsi e gestire le proprie emozioni in modo costruttivo”.

 

Qual è la cronaca odierna?

 

Sempre più conflitti nel lavoro, nelle amicizie, nel rapporto di coppia, con i figli, con i famigliari, ecc.

 

Come mai oggi il livello di conflittualità è ben maggiore rispetto al passato?

Perché 40, 50, 100 anni or sono, l’educazione rigida portava i nostri avi a vivere con maggior sopportazione e rassegnazione certe situazioni.

 

Oggi certi vincoli culturali non ci sono più.

 

Abbiamo abbandonato l’educazione del 20° secolo senza crearne una nuova e migliore per il “qui e ora”.

 

Anzi!

 

Abbiamo mantenuto col passato una convinzione limitante: quella di continuare a non investire nell’educare le persone a sviluppare l’intelligenza emotiva!

 

Prova  ad immaginare se a scuola, in famiglia e nel contesto lavorativo, venisse insegnato il VALORE di COMUNICARE e COME COMUNICARE per sviluppare la capacità:

- di ascoltare in modo attivo l’altro/a

- di comprendere i segnali non verbali dell’altro/a

- di osservare e capire le aspettative e le dinamiche relazionali dell’altro/a

- di comprendere le emozioni che nascono in noi e nell’altro/a

- di riconoscere gli obiettivi reali della comunicazione rispetto a quelli apparenti

- di distinguere l’atteggiamento reale da quello che sta dietro alla “maschera” di ciascuno di noi.

 

Secondo te se ai bambini e anche agli adulti che hanno un ruolo educativo, fosse insegnato a vivere e ad imparare quanto descritto, non pensi che molti conflitti relazionali verrebbero meno?

 

Io ne sono convinto!

Sento che se la società fosse caratterizzata da persone dotate di intelligenza emotiva molti conflitti non troverebbero esistenza grazie ad un modo nuovo e migliore di vivere le relazioni con gli altri!

 

Viviamo nel 21° secolo, periodo di grandi evoluzioni tecnologiche e… di grande arretratezza a livello comunicativo-emozionale!

 

E questo gap tra sviluppo tecnologico e assenza di intelligenza emotiva rende l’attuale società molto  povera di sentimenti e emozioni.

 

In sintesi una società che soddisfa ogni desiderio materiale e non nutre in nessun modo la nostra anima!

 

Per evitare società future ancora più aride di sentimenti e emozioni è utile modificare l’impianto scolastico e quello educativo familiare per promuovere in tutti noi delle competenze psico-sociali per comunicare in modo efficace, per vivere con consapevolezza le relazioni, per imparare a vivere e esprimere i nostri sentimenti e le nostre emozioni e per riconoscere e vivere in modo positivo le differenze tra noi e gli altri.

 

Serve un importante cambiamento culturale e penso che sia il più utile e vantaggioso investimento da fare per le società del futuro per  consegnare ai nostri figli un “domani” ricco di valori, di sentimenti , di emozioni  per migliorare sempre più la qualità della vita, condizione necessaria per vivere bene il quotidiano della nostra esistenza!

 

 

Ermes Siorini

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